Nonostante la vicinanza a Siena, che dista circa 20 chilometri e il cui profilo può essere scorto all’orizzonte, Brolio è sempre stato legato a Firenze diventando un avamposto strategico nella difesa del territorio. Per questo ha subito molti assedi e distruzioni e di conseguenza è stato più volte ricostruito seguendo lo stile dell’epoca. L’ultimo attacco lo ha subito durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, come si vede dagli evidenti segni sulla facciata.
Il Castello di Brolio deve il suo attuale aspetto a Bettino Ricasoli, che nella seconda metà dell’Ottocento volle farne uno dei più alti esempi del Neogotico Senese. Qui Bettino Ricasoli (1809-1880) protagonista del Risorgimento italiano a fianco di Cavour e poi per due volte Primo Ministro del Regno, eseguì degli esperimenti che portarono alla nascita del moderno Chianti.
Le stanze dell’antico cassero ospitano la Collezione Ricasoli, che raccoglie pezzi unici e rari che raccontano la storia di questa famiglia di origine guerriera, che ha combattuto a fianco dei Medici e che poi ha dato un contributo fondamentale all’Unità d’Italia. A fianco della cappella si erge la residenza della famiglia Ricasoli. Il palazzo padronale, in mattoni e pietra in stile neogotico senese, fu restaurato e in parte ricostruito nel 1860 su progetto dell’architetto Marchetti mentre dietro s’innalza l’antico cassero con le torri merlate.
La poderosa struttura dei muri di cinta, alte 14 e lunghe 450 m, erette a pianta pentagonale irregolare, permetteva la difesa da tutti i lati del castello, e secondo uno studio condotto dal generale Raffaele Cadorna quelle di Brolio rappresenterebbero il primo esempio di mura bastionate in Italia. Sul fronte principale del castello, il lato sud, si possono ammirare i monti di Cetona e di Radicofani, mentre a sud appare la mole del monte Amiata. Verso sud-ovest spiccano i campanili e le torri della città di Siena, e più a destra i monti di Volterra e in basso la valle dell’Arbia.
La sistemazione del verde di Brolio, così come nell’architettura del complesso, si distinguono due zone d’epoca diversa: il giardino cinquecentesco all’italiana, con siepi di bosso e vialetti e il parco romantico ottocentesco, voluto dal botanico Simone Ricasoli. Questi fece piantare, attorno al castello, varie essenze botaniche d’importazione, tra le quali alcuni esemplari d’abete che oggi hanno raggiunto l’altezza di 30-40 metri.
Oggi il Castello, è la sede di un’impresa moderna con le cantine all’avanguardia poco lontane. Tutt’intorno ci sono 230 ettari di vigneto della tenuta, la più grande del Chianti Classico: 1200 ettari tra i comuni di Gaiole e di Castelnuovo Berardenga, 26 dei quali sono coltivati a olivi. Situata alle pendici del Castello di Brolio, l’enoteca offre la possibilità di degustare e acquistare tutti i vini e gli olii Barone Ricasoli, oltre a preziosi oggetti d’artigianato locale. Aperta tutto l’anno, senza prenotazione.
Una leggenda locale vuole che nelle notti di luna piena nei dintorni del castello si aggiri il fantasma di Bettino Ricasoli. Alcuni lo hanno visto passeggiare da solo o a cavallo seguito da una muta di cani da caccia. Addirittura sembra che il letto del barone sia stato trovato disfatto più volte dopo la sua morte, proprio come se qualcuno vi ci avesse dormito.