Quota 8mila: il nuovo record dell’Eroica, evento internazionale

Domenica 6 ottobre saranno circa 8000 i ciclisti, provenienti da cinque continenti, a prendere il via da Gaiole in Chianti alla 23esima edizione dell’Eroica. Cicloturistica e volendo gara, almeno con sé stessi, con bici d’epoca sulle strade del Chianti e delle Crete senesi. Una più spettacolare dell’altra e, in buona parte, anche sterrate. Questo evento sportivo che arriva dal passato è diventato un esempio anche per il ciclismo moderno, e futuro: il suo successo tra gli amatori ha contribuito a far diventare le «strade bianche» del Chianti nome e scenario di una delle corse più belle dell’attuale calendario dei corridori professionisti. A questa 23esima edizione dell’Eroica un terzo dei partecipanti saranno stranieri, prevalentemente da Germania, Svizzera, Regno Unito e Francia. Ma ci sono anche 150 statunitensi, 40 australiani e ogni continente sarà appunto rappresentato.

La storia

L’Eroica unisce la «bellezza della fatica e il gusto dell’impresa», come ripete spesso Giancarlo Brocci che, insieme a un gruppo di amici ormai tanti anni fa ebbe quest’idea che si è messa a correre nel tempo, pedalando sulla passione delle bici d’epoca e delle strade sterrate. Per partire basta iscriversi per tempo, avere una bicicletta precedente al 1987 con telaio di acciaio o allumino, fili dei freni che escono dalle leve e transitano esternamente al manubrio, pedali con gabbietta e leve del cambio sul tubo obliquo del telaio. Nella sua seconda edizione, nel 1997, questa corsa nel tempo del ciclismo incontrò sulla sua strada Luciano Berruti, un ciclista che in sella alla sua Peugeot del 1907, 20 chilogrammi di peso e cambio con un solo rapporto, ne ha poi rappresentato lo stile e lo spirito. L’Eroica negli ultimi anni ha raggiunto mezzo mondo e ormai si svolge anche in Inghilterra, Spagna, Olanda, Stati Uniti, Giappone e Sud Africa. «L’idea è figlia delle mie passioni di ragazzo» spiega Giancarlo Brocci, «dell’eco che ancora era molto forte attorno al duello sportivo del secolo fra Bartali e Coppi. Il ciclismo era lo sport popolare per eccellenza, il più seguito nel mio bar di bambino. Nel 95 organizzai la prima Granfondo, dedicata al grande campione toscano. Non competitiva, si legava all’idea della preservazione delle ultime strade bianche ed alla riscoperta delle antiche radici del ciclismo; si poteva fare anche con bici normali ma noi avremmo premiato solo chi veniva su bici vecchie, riproponendo l’immagine di un ciclismo che aveva fatto innamorare tanta gente». Il segreto del suo successo, che si è poi svelato e amato, è l’autenticità che vi si respira, uguale a sé stessa anche con i grandi numeri che ha raggiunto. Nei giorni dell’Eroica tutti lavorano all’accoglienza al punto che cambia anche la toponomastica: a Gaiole in Chianti il Consorzio Agrario diventa Base Eroica, le ex Cantine Ricasoli assumono il nome di Casa Eroica e, all’ufficio turistico, si insedia il Registro delle Bici Eroiche.

I percorsi

Ci sono tracciati per tutti i gusti e, soprattutto, gambe. Cinque in totale: dal corto di 46 km, e 709 metri di dislivello, al lungo: l’Eroica vera, riservata a chi è convinto di esserlo e vuole provarlo. Fare 209 chilometri e oltre 3.700 metri di dislivello, con biciclette d’epoca e su strade spesso sterrate non è un’impresa per tutti. Anche ciclisti che arrivano allenati da altre gran fondo famose, tutte però corse sull’asfalto con bici da 7 kg, scoprono che qui si gioca al raddoppio della fatica e, quindi «del gusto dell’impresa». Gli ultimi tornano a Gaiole in Chianti al buio, anche dopo le 22.00, nonostante ci si metta in sella prima dell’alba. Sui vari itinerari, anche quelli più brevi, si vive lo spirito più affascinante del territorio della provincia di Siena, caratterizzato da bellezze uniche: dal passaggio notturno al Castello di Brolio illuminato dalle fiaccole, a Siena, ai tanti borghi medioevali come Buonconvento, tanto per citarne uno non a caso. E poi ci sono i ristori, dove non manca nemmeno la ribollita. Sono stati tanti i campioni che si sono presentati al via di qualche edizione dell’Eroica, da Francesco Moser a Davide Cassani, da Erik Zabel a Felice Gimondi, morto quest’estate e al quale è stato dedicato il percorso dei 108 chilometri. Quest’anno saranno al via anche le olandesi Marianne Vos, pluricampionessa in tutte le discipline a pedali, e Annemiek Van Vleuten che la scorsa settimana si è laureata campionessa del mondo su strada con un’impresa d’altri tempi: 105 chilometri di fuga solitaria. All’Eroica si troverà bene.

Stefano Rodi

https://www.corriere.it/sport/running-nuoto-bici/notizie/quota-8mila-nuovo-record-dell-eroica-evento-internazionale-a767fc0a-e52d-11e9-b924-6943fd13a6fb.shtml?refresh_ce-cp

Author: viaggiandoconlastoria

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